Il CPD – Centro Psicologia Dinamica presso il quale ho preso l’abilitazione di psicoterapeuta, segue l’orientamento Analitico-Transazionale. Secondo il suo fondatore, Eric Berne, il nucleo della terapia transazionale è che l’essere umano riscopre in sé stesso le radici del suo potenziale psichico completo, come possibilità di risistemazione delle proprie aspettative e di ampliamento del proprio campo esistenziale. L’A.T. si occupa del modo in cui gli individui interagiscono tra di loro e si basa sull’analisi delle “transazioni”, ossia, sull’osservazione delle manifestazioni esterne del rapporto sociale.
Secondo l’A.T. la personalità si può suddividere in tre parti, denominate “stati dell’Io” (E. Berne, 1961). Il modello degli stati dell’Io descrive come siamo strutturati dal punto di vista psicologico, ci aiutano a comprendere come funzioniamo e come esprimiamo la nostra personalità in termini di comportamento. Ogni nostra azione ed ogni nostro comportamento provengono, secondo Eric Berne, da uno dei seguenti stati dell’Io:

• stato dell’Io Genitore contiene gli atteggiamenti e il comportamento incorporati da fonti esterne, principalmente dai genitori. Esternamente si esprime in comportamenti pregiudiziali, critici o protettivi.
• stato dell’Io Adulto non ha rapporto con l’età della persona, è orientato alla realtà attuale e alla raccolta obiettiva di informazioni. Funziona esaminando la realtà.
• stato dell’Io Bambino contiene tutti gli istinti che in un bambino sono naturali. Rappresenta quella che si può definire la parte più emotiva della personalità.

Uno dei concetti fondamentali dell’Analisi Transazionale è quello di “copione di vita” che si struttura nel corpo fin dalla nascita, ed è basato su decisioni prese durante l’infanzia, che in quel momento sono le più funzionali. In realtà durante la vita adulta quelle decisioni limitano le capacità personali di risolvere i problemi e di creare buone relazioni d’intimità, perché le strategie dell’infanzia si dimostrano inefficaci.

La psicoterapia può aiutare a modificare le decisioni prese durante l’infanzia con altre più appropriate al “qui ed ora”.